Viaggiare...

Ciao a tutti, dopo qualche settimana di assenza mi cimento di nuovo nello scrivere qualcosa, nonostante sia sommerso letteralmente dal lavoro penso di avere abbastanza da raccontare di quello che ho vissuto negli ultimi tempi, in particolare su due mete che ho vissuto parecchio negli ultimi tempi: Abu Dhabi e Dubai negli Emirates.
Scriverò successivamente anche qualcosa sull'Oman, paese che ho visitato l'anno scorso che mi ha lasciato davvero a bocca aperta per gli splendidi  e unici paesaggi e la cultura araba rimasta per certi sensi ancora intatta.

Racconterò tutto questo nei prossimi post, questo lo voglio dedicare a quello che sto facendo ultimamente spesso: viaggiare.

Purtroppo spesso sorrido quando sento dire che faccio una gran bella vita girando parecchio per lavoro! Effettivamente è una cosa che mi piace molto, ma ci sono anche aspetti purtroppo pesanti, che dopo un po' iniziano a farsi sentire.

1. Avere sempre la valigia pronta: è qualcosa logisticamente e psicologicamente stancante.
    Non fai in tempo ad atterrare e svuotare la valigia, che dopo un paio di giorni magari ti ritrovi a
    fare tutto da capo, provare per credere...

2. Cambiamenti di fuso e clima: non viaggio spesso con grossi cambiamenti di fuso ma in 3/4 giorni
    anche 3 ore di fuso si fanno spesso sentire. Altro discorso vale per le temperature, partire da                 Milano con 15° e atterrare a Doha con 38° alle 22 di sera è piuttosto spiazzante...

3. Viaggiare di notte: per non buttare via giornate lavorative, meglio viaggiare di notte, sempre che si      riesca a dormire... se poi conti che il giorno dopo magari hai 3-4 meetings... insomma bisogna
     avere una buona resistenza!!!

4. Attese negli aeroporti: tra scali e ritardi a volte diventa anche snervante, trovare qualcosa da fare         che faccia passare il tempo diventa fondamentale.

5. Problemi logistici nel muoversi in nuovi paesi:  capire come spostarsi, diverse monete con diversi        cambi e spesso barriere linguistiche in paesi in cui non conoscono l'inglese (non bisogna andare
     troppo lontano, vedi Francia!)

6. Comunicazioni: che ci crediate o no, ma qualche volta diventa impossibile trovare negozi per             acquistare schede SIM locali o ricariche...

Sono quindi le piccole cose che a volte sono un po' più complesse che in patria o che richiedono più tempo di quello che dedicheremmo in Italia, ma con un po' di esperienza e "arrangiandosi" si riesce a superare qualsiasi ostacolo.

Tutto questo fortunatamente non è comparabile al piacere e allo stimolo del viaggiare, dell'incontrare nuove persone e capire che ci sono alcune persone che vivono in un mondo completamente diverso dal nostro. Sono persone che possiedono prime necessità nemmeno comparabili alle nostre, ambizioni e sogni legate a cose per noi quotidiane e disagi nella vita di tutti i giorni che nemmeno riusciamo ad immaginare.
Tutto questo scaturisce dalle poche parole che scambio con i tassisti,  con i bagnini, i camerieri, gli uscieri di hotel e tutte quelle persone spesso poco considerate dai locali. Immaginate che nella penisola araba tutte queste persone vengono quasi sempre da tutti i paesi più poveri del mondo (Somalia, Bangladesh, Sri Lanka, Nigeria, Kenya ecc...) e spesso hanno storie difficili che li vedono sempre separati da mogli e figlie per mesi se non anni.
Questo, più di ogni altra cosa, mi sto portando dietro da tutti i miei viaggi, vi invito quindi quando viaggiate a parlare e a non ignorare questo tipo di persone, per capire davvero che in Italia, nonostante tutto stiamo bene.
Come diceva il buon J-Ax: "ringrazio di essere nato nel lato del mondo che in fondo è perfetto"!


A prestissimo per i nuovi post!!!

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